Fernando Serrano :: POESIA

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La poesia del tango, un’arte drammatica 

Il tango argentino non è solo una danza, né soltanto musica. È una fusione intensa di arte, emozione ed espressione. È, soprattutto, una forma di poesia. Una poesia che si balla, si ascolta, si vive.

emozioni nel tango

Il tango: danza, musica e… Poesia 

Il tango è un universo complesso e affascinante. Nato nei sobborghi di Buenos Aires, si è evoluto fino a diventare un’arte riconosciuta a livello mondiale. Oggi lo troviamo nelle milonghe, nei teatri, nelle strade, ma anche nei versi che lo accompagnano.
Il tango è danza.È il linguaggio del corpo che parla senza parole, che racconta storie attraverso l’abbraccio, il ritmo, il silenzio.
Il tango è musica.È il suono del bandoneón che sospira, che piange, che pulsa come un cuore ferito.
E il tango è poesia.Una poesia urbana, viscerale, drammatica. Composta da parole semplici, ma colme di intensità emotiva.

poesia del tango

La poesia del tango: un linguaggio che emoziona   

Ogni tango racconta una storia. A volte è un addio, altre volte un amore impossibile, un tradimento o un’illusione infranta. I testi dei tanghi classici — scritti da grandi autori come Enrique Santos Discépolo, Homero Manzio Celedonio Flores— sono piccole opere letterarie, autentici drammi in versi.

Frasi come “l’anima è in lutto per colpa del tuo amore”o “torna che ti perdono”non sono solo parole di una canzone: sono confessioni poetiche, scene teatrali in miniatura, grida dell’anima.

poesia del tango

Il tango come arte drammatica

Emozione e recitazione nel ballo

Il tango non coinvolge solo l’udito o i piedi: coinvolge lo sguardo, l’immaginazione, il cuore.
Ballare il tango è un po’ recitare, è interpretare emozioni vere o immaginate.

La recitazione è la magia di costruire un filo invisibile che si connette con il pubblico attraverso le emozioni.

Quando una coppia danza, rappresenta un piccolo dramma senza parole. C’è passione, tensione, gioco, desiderio. Ogni passo ha un significato, ogni pausa è una scelta, ogni sguardo è una scena.

Il tango trasforma i ballerini in attori di una storia effimera, vissuta solo per quella musica, solo per quel momento.

emozioni nel tango

Perché il tango ci tocca così profondamente

Il tango parla direttamente all’anima. Parla di amore, di perdita, di memoria, di malinconia, di speranza.
Lo fa senza filtri, con crudezza e con bellezza.
Ci emozionaperché, come tutta la poesia vera, ci riflette, ci rispecchia.

Quando ascoltiamo un tango o lo balliamo, non viviamo solo un’arte: entriamo in un mondo poetico e drammatico che ci trasforma.

Conclusione

Il tango come esperienza poetica totale

La poesia del tango è l’anima profonda di questo straordinario patrimonio culturale argentino.
È la forza invisibile che unisce musica, danza ed emozione in un’unica esperienza sensoriale e artistica.

Un’arte drammatica che, non importa quanto tempo passi, continuerà a parlarci all’orecchio... con la voce rotta del bandoneón e il sussurro di un verso indimenticabile.

 

Español Italiano

Nostalgias        
Tango 1936 - Música: Juan C. Cobián  Letra: Enrique Cadícamo

Quiero emborrachar mi corazón
para apagar un loco amor
que más que amor es un sufrir...
Y aquí vengo para eso,
a borrar antiguos besos
en los besos de otras bocas...
Si su amor fue "flor de un día"
¿porqué causa es siempre mía
esa cruel preocupación?
Quiero por los dos mi copa alzar
para olvidar mi obstinación
y más la vuelvo a recordar.

Nostalgias
de escuchar su risa loca
y sentir junto a mi boca
como un fuego su respiración.
Angustia
de sentirme abandonado
y pensar que otro a su lado
pronto... pronto le hablará de amor...
¡Hermano!
Yo no quiero rebajarme,
ni pedirle, ni llorarle,
ni decirle que no puedo más vivir...
Desde mi triste soledad veré caer
las rosas muertas de mi juventud.

Gime, bandoneón, tu tango gris,
quizá a ti te hiera igual
algún amor sentimental...
Llora mi alma de fantoche
sola y triste en esta noche,
noche negra y sin estrellas...
Si las copas traen consuelo
aquí estoy con mi desvelo
para ahogarlos de una vez...
Quiero emborrachar mi corazón
para después poder brindar
"por los fracasos del amor"...

 

Nostalgie        
Tango 1936 - Música: Juan C. Cobián  Letra: Enrique Cadícamo

Voglio ubriacare il mio cuore
per estinguere un amore folle
che più che amore è una sofferenza ...
E qui vengo per quello,
per cancellare vecchi baci
nei baci di altre bocche ...
Se il suo amore fu "il fiore di un giorno"
Perché quale motivo è sempre mia
questa  crudele preoccupazione?
Voglio per noi due sollevare il mio bicchiere
per dimenticare la mia testardaggine
e ancora il mio ricordo torna a lei.

Nostalgie
sentire la sua risata folle
e sentire vicino alla mia bocca
come un fuoco il suo respiro.
Angoscia
di sentirmi abbandonato
e pensare che un altro al suo fianco
presto ... presto le parlerà d amore ...
Fratello!
Non voglio abbassarmi
né chiedere, né piangere
né dirle che non posso più vivere ...
Dalla mia triste solitudine vedrò cadere
le rose morte della mia giovinezza.

Gemi, bandoneon, il tuo tango grigio,
forse ti ha fatto male lo stesso
un po di amore sentimentale ...
Piangi la mia anima di fantoccio
sola e triste in questa notte
notte nera e senza stelle ...
Se i bicchieri portano conforto
eccomi qui con la mia insonnia
per affogarli immediatamente ...
Voglio ubriacare il mio cuore
per poi poter brindare 
" ai fallimenti dell amore"...

Desencuentro         
Tango 1962 - Música: Anibal Troilo  Letra: Catulo Castillo

Estás desorientado y no sabés
qué "trole" hay que tomar para seguir.
Y en este desencuentro con la fe
querés cruzar el mar y no podés.
La araña que salvaste te picó
-¡qué vas a hacer!-
y el hombre que ayudaste te hizo mal
-¡dale nomás!-
Y todo el carnaval
gritando pisoteó
la mano fraternal
que Dios te dio.

¡Qué desencuentro!
¡Si hasta Dios está lejano!
Llorás por dentro,
todo es cuento, todo es vil.

En el corso a contramano
un grupí trampeó a Jesús...
No te fíes ni de tu hermano,
se te cuelgan de la cruz...

Quisiste con ternura, y el amor
te devoró de atrás hasta el riñón.
Se rieron de tu abrazo y ahí nomás
te hundieron con rencor todo el arpón

Amargo desencuentro, porque ves
que es al revés...
Creiste en la honradez y en la moral...
¡qué estupidez!

Por eso en tu total
fracaso de vivir,
ni el tiro del final
te va a salir.

Disavventura      
Tango 1962 - Musica: Anibal Troilo  Letra: Catulo Castillo

Sei disorientato e non lo sai
Quale binario prendere per proseguire
E in quel disaccordo con la fede
Vuoi attraversare il mare e non ce la fai.
Il ragno che hai salvato ti ha morso
Che ci puoi fare?
E l uomo che hai aiutato
Ti ha fatto male, lascialo andare!
E tutto il carnevale
Urlando ha calpestato
La mano fraterna
Che Dio ti ha dato.

Che disillusione!
Se perfino Dio è lontano
Piangi dentro
Tutto è una favola, tutto è vile.

Nella folla contromano
Un gruppo ha tradito Gesù
Non fidarti neanche di tuo fratello
Ti appendono alla croce.

Hai amato teneramente, e l amore
Ti ha divorato da dietro fino al rene.
Hanno riso del tuo abbraccio e proprio lì
Ti hanno affondato tutto l arpione con rancore

Amaro disaccordo, perché vedi
Che è al contrario...
Hai creduto nell onestà e nella morale...
Che stupidità!

Quindi nel totale
fallimento della tua vita,
nemmeno lo sparo del finale
ti riuscirà.

 

Romance de Barrio         
Vals 1947 - Música: Aníbal Troilo    Letra: Homero Manzi

Primero la cita lejana de abril,
tu oscuro balcón, tu antiguo jardín.
Más tarde las cartas de pulso febril
mintiendo que no, jurando que sí.

Romance de barrio tu amor y mi amor.
Primero un querer, después un dolor,
por culpas que nunca tuvimos,
por culpas que debimos sufrir los dos.

Hoy vivirás
despreciándome, tal vez sin pensar
que lamento al no poderte tener
el dolor de no saber olvidar.
Hoy estarás como nunca lejos mío,
lejos de tanto llorar.

Fue porque sí,
que el despecho te cegó como a mí,
sin mirar que en el rencor del adiós
castigabas con crueldad tu corazón.

Fue porque sí
que de pronto no supimos pensar,
que es más fácil renegar y partir
que vivir sin olvidar.

Ceniza del tiempo la cita de abril,
tu oscuro balcón, tu antiguo jardín
las cartas trazadas con mano febril
mintiendo que no, jurando que sí.

Retornan vencidas tu voz y mi voz
trayendo al volver con tonos de horror,
las culpas que nunca tuvimos
las culpas que debimos pagar los dos.

 

Amore di quartiere        
Vals 1947 - Musica: Aníbal Troilo  Poesia: Homero Manzi

Prima l’appuntamento lontano di aprile,
il tuo balcone oscuro, il tuo antico giardino.
Più tardi le lettere dal polso febbrile
mentendo di no, giurando di si.

Storia di quartiere il tuo amor e il mio amor.
Prima un desidero, poi un dolor
per colpe mai commesse,
per colpe per le quali dovemmo soffrire entrambi.

Oggi vivrai
disprezzandomi, talvolta senza pensare
che soffro al non poterti avere
il dolore di non poterti dimenticare.
Oggi sarai come non mai lontano da me,
lontano da un tale pianto.

Fu per questo,
che il dispetto ti accecò come me,
senza guardare che nel rancore dell’addio
castigavi con crudeltà il tuo cuore.

Fu perchè
improvvisamente non sapemmo pensare,
che è più facile rinnegare e partire
che vivere senza dimenticare.

Cenere del tempo l’appuntamento di aprile,
il tuo oscuro balcone, il tuo antico giardino
le lettere scritte con mano febbrile
mentendo di no, giurando di si.

La tua voce e la mia voce ritornano sconfitte
ripetendosi con toni di orrore,
le colpe che non abbiamo mai commesso
le colpe che abbiamo dovuto pagare noi due. 

   

Pensalo Bien

Pensalo bien, antes de dar ese paso,
Que tal vez mañana acaso,
No puedas retroceder…,
Pensalo bien, ya que tanto te he querido,
Y me has echado al olvido,

Tal vez por otro querer…